Plusvalenze da redditi da capitale: quando inserirle nella Tabella B del modulo ANF e come calcolarle

La domanda è semplice:

Nella "Tabella B" della richiesta ANF vanno conteggiate anche le plusvalenze ottenute dal rimborso di quote di fondi comuni di investimento? 

Questa domanda è molto più tecnica di quanto sembri. Cerchiamo di decifrarla.

Nel modulo ANF, in corrispondenza della "Tabella B" troviamo la seguente dicitura:

Redditi esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte
(
solo se superiori complessivamente a 1.032,91 euro l’anno)

Ma quali sono questi redditi "soggetti a ritenuta alla fonte" ecc?

  • secondo orizzontescuola: Prestazioni occasionali (ritenuta alla fonte), interessi su depositi, su titoli (imposta sostitutiva).
  • secondo patronato.acli.it: assegni e indennità (...), interessi bancari e postali, premi del lotto e dei concorsi pronostici, rendite da buoni del tesoro, ecc.
Come si vede sui ricavi finanziari si ripetono gli stessi esempi generici e banali.

Quali sono i redditi finanziari paragonabili agli interessi bancari o postali?

Per la fiscalità italiana gli interessi bancari ecc. rientrano in una categoria di redditi cosiddetti "da capitale" (fonte camera.it). Tra essi rientrano:

  • le cedole dei titoli (azioni, obbligazioni, titoli di stato);
  • i proventi dei fondi a distribuzione, siano essi OICR (fondi comuni e Sicav) o ETF.
  • le plusvalenze derivanti dal rimborso degli stessi OICR (ma non le perdite).
Ecco dunque comparire le plusvalenze da fondi (leggi il nostro post Cos'è una pluusvalenza?).

Per il fisco italiano non costituiscono invece "redditi da capitale" le seguenti voci:
  • plusvalenze dalla vendita di azioni, obbligazioni, titoli di stato, ETF e derivati;
  • proventi (interessi) da derivati (come ad esempio i certificati);
Queste ultime voci infatti sono considerati "Redditi diversi" e la loro caratteristica è che, in caso di minusvalenza, vengono accumulati e possono essere compensati da altri redditi della stessa categoria entro 4 anni, evitando così l'addebito della tassazione.

Torniamo però ai redditi da capitale. Abbiamo capito il senso della domanda iniziale, che esplicitiamo nuovamente:

Se dunque le cedole e gli interessi vanno inseriti nella tabella B, cosa dobbiamo fare degli altri redditi a loro fiscalmente analoghi, come appunto le plusvalenze da fondi?

La nostra conclusione è che anche questi redditi vadano conteggiati nella tabella B. 

Il motivo è estremamente semplice e si riferisce a quanto riportato finora:

le plusvalenze da fondi per lo Stato Italiano infatti sono considerate "Redditi da Capitale" al pari degli interessi da azioni, obbligazioni e titoli e in quanto tali avranno lo stesso trattamento nel modulo ANF.

A differenza delle plusvalenze da titoli, infatti, le plusvalenze da fondi non vengono mai compensate da eventuali minusvalenze accumulate nei 4 anni.

Questo comporta che sono sempre soggette a tassazione e per questa ragione riteniamo che vadano considerate alla stregua deli altri redditi da capitale come gli interessi bancari ecc.

Nota: tuttavia non sono riuscito a trovare nessuna fonte online che indichi esplicitamente le plusvalenze da fondi nelle voci da inserire nella tabella B del modulo ANF.

Come calcolare le plusvalenze da fondi?

Il meccanismo di contabilizzazione delle plusvalenze da fondi è molto complicato.

La loro tassazione non è "esplicita" nell'estratto conto: non viene infatti addebitata dopo l'incasso, ma viene trattenuta direttamente dal fondo. 

Nell'estratto conto compare soltanto il valore netto della vendita, dal quale non è possibile individuare la plusvalenza, intesa come differenza tra il valore della vendita e il valore investito.

In questo caso però la banca ci viene in aiuto: infatti nella contabile del rimborso del fondo appare la dicitura della plusvalenza realizzata, assieme all'imposta applicata.

Ecco quindi che basterà mettere assieme tutte queste contabili per avere il totale delle plusvalenze realizzate con questo tipo di investimenti.

Quali contabili bisogna recuperare? In quali operazioni esattamente viene contabilizzata la plusvalenza?

Non sono solo le operazioni di "Vendita" che comportano il calcolo della plusvalenza. Le operazioni da considerare sono infatti le seguenti:

  1. operazioni di rimborso totale, ovvero quando si chiude la posizione sul fondo; 
  2. operazioni di "switch" totali, ovvero di trasferimento ad altro fondo della stessa società;
  3. in alcuni casi, operazioni di rimborso e switch parziali. 
In caso di vendita o switch parziale ho avuto casi diversi, a seconda del tipo di società (italiano, estero) o di fondo (fondi di fondi, ecc); la normativa nei vari anni è cambiata e non è facile capire il meccanismo esatto.
  • In un'operazione di vendita parziale del 2020 (fondo di fondi di società italiana), il ricavo è rimasto tutto in carico alla quota residua, e la plusvalenza è stata valorizzata solo quando ho chiuso la posizione.
  • In un rimborso parziale avvenuto nel 2019 (fondo di società francese), furono calcolate e tassate le plusvalenze in proporzione alle quote rimborsate.

Attenzione: la plusvalenza indicata nella contabile sarà quasi sempre al lordo delle tasse. Verifica che sia così e sottrai l'importo della tassazione, che dovrebbe essere riportato nella contabile stessa. 

Speriamo che questo articolo sia stato utile. 

Leggi anche:

Plusvalenze da redditi diversi: quando vanno inserite nella tabella B del modulo ANF e come calcolarle.


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