Registro unioni civili a Buccinasco: facciamo il conto

Ecco una raccolta delle pagine web in cui è stato discusso o si discute il registro delle unioni civili, approvato a Buccinasco il 27 novembre 2012:

Lettera dei parroci di Buccinasco al Sindaco

fonte originale: pag 12 dell'informatore cittadino di marzo 2013: http://www.comune.buccinasco.mi.it/bucciinfo/buccinasco_informa_n.2_marzo_2013bassa.pdf


Egr. Sig. Sindaco, abbiamo letto che la sua Amministrazione
ha approvato, ormai qualche mese fa, l’istituzione del Registro delle Unioni Civili e vorremmo esprimere la nostra perplessità su questa decisione. Queste brevi considerazioni ve le comunichiamo al termine della campagna elettorale perché un tema così importante deve essere occasione di confronto e non di scontro. Ecco alcune osservazioni:

- È ovvio, ma è bene ribadirlo, che in una società laica e pluriforme come la nostra debbano essere regolamentate tutte quelle situazioni che si presentano e che sono frutto della libera decisione dei cittadini. Per cui nessuno è contrario ad una regolamentazione che sia davvero efficace e che rispetti i dettami della costituzione. Per inciso, ai cristiani si aggiunge anche il dovere in coscienza di rispettare la legge evangelica e il magistero che la interpreta.

- L’impressione è che la strada scelta, quella del “Registro” sia inefficace perché una legislazione di tal genere che voglia regolamentare le unioni civili o coppie di fatto deve essere promulgata da un ente superiore, in questo caso il governo centrale e non dalle singole amministrazioni. Non le sembra un po’ strano che si stabilisca prima lo strumento dei fini. Per quale motivo esiste tale “Registro”? Quali diritti produce alle coppie chi lì si iscrivano? E quali doveri? Non solo, ma una legislazione, o legge quadro, su questo tema avrebbe un’istruttoria più completa nell’individuare meglio la fenomenologia di queste unioni, le responsabilità particolari che a loro competono e, soprattutto, cosa che ci sta davvero a cuore, le differenze con la famiglia diciamo ‘naturale’; favorendo così, in quella sede, una discussione dove tutti possano portare il loro contributo.

- La strada scelta sembra suggerire, smentiteci per piacere, che il motivo sia la necessità di spingere per una legislazione che garantisca la stessa dignità e gli stessi diritti per le unioni di fatto così come sono riconosciuti per la famiglia così come è costituzionalmente intesa (art. 29 della costituzione). Che la scelta abbia un valore più simbolico che reale.

- La legge, poi, non è solo capace di regolamentare ma ha anche una funzione educativa soprattutto sulle generazioni future. In una situazione così fluida e condizionata dalla assolutizzazione della libertà individuale che si pone come unico obbiettivo quello di raggiungere il proprio benessere non è il caso che anche la società civile si ponga il problema di garantire e favorire le unioni stabili. Il papa Benedetto XVI nel discorso per la giornata della pace 2013 ha suggerito,“Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale”

- Un piccolo inciso. Vediamo che tutte le scelte di carattere etico vengono giustificate riferendosi alle parole del cardinal Martini, il quale si trova schierato a difendere scelte talora contrapposte. Forse sarebbe necessario citare per intero il suo pensiero soprattutto ora che non può intervenire. Vi invitiamo a leggere, su questo tema specifico, il ‘discorso alla città, di Sant’Ambrogio 2000’

Grazie dell’attenzione che ci vorrà riservare e della risposta che sicuramente non ci farà mancare.

Braga don Maurizio (parroco di SS Gervaso e Protaso e Maria Madre della Chiesa)
Soffientini don Roberto (parroco di Sant’Adele)

La risposta del Sindaco

Ringrazio i due parroci per l’argomento sollevato manifestando le loro considerazioni e le loro perplessità.
Concordo sul principio del rispetto della pluralità delle opinioni e delle maggioranze che tali opinioni maturano sul fronte legislativo. Condivido che il legislatore ha il dovere di porre mano ad una regolamentazione in materia in ossequio sia alle norme costituzionali (art. 2) ed ai richiami fatti dalla
stessa Corte Costituzionale, sia alla carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea sia, infine, alle sollecitazioni che proprio recentemente ha sollevato Mons. Paglia.

L’istituzione del Registro in sé non è risolutiva di nulla poiché i Comuni non hanno alcuna competenza. Risulta però essere un invito pressante perché il Parlamento si pronunci debitamente su una materia che in ogni caso tocca i diritti delle persone.

L’attenta lettura del Regolamento approvato dal nostro Consiglio Comunale non chiama mai in causa la parola “matrimonio” e, nell’art. 4, distingue la famiglia come tutelata dall’art. 29 della Costituzione e le unioni civili tutelate invece dall’art. 2.
È questo l’ambito proprio dell’azione comunale che esclude discriminazioni di sorta definendone gli ambiti di intervento.
Chi, compreso il sottoscritto, all’interno della discussione ha fatto riferimento all’insegnamento del card. Martini non ha voluto tirarlo per la tonaca e condurlo nel campo della partigianeria. Neppure ha inteso sminuire o peggio dimenticare i contenuti dei suoi scritti e delle sue esortazioni, quanto invece sottolineare l’invito alla misericordia e a quella sfida ad affrontare con serenità, franchezza e rispetto argomenti difficili senza accantonare l’essenza antropologica della propria visione nel confronto con altre espressioni culturali e di fede.

Giambattista Maiorano, Sindaco di Buccinasco

E ora facciamo i conti

Infine riportiamo un conteggio dei costi che questo provvedimento ha riportato:


- la delibera contiene due pagine di citazioni di sentenza giuridiche (italiane e dei più svariati stati europei, la cui costituzione ci è ignota) e viene giudicato "regolare sotto il profilo tecnico": quante ore di lavoro avrà richiesto questo controllo?
firmato da "responsabile del settore" (non stampato) e da Fabio De Maio (Responsabile settore economico finanziario)
diciamo una settimana, per 8 ore di lavoro, a 40 euro l'ora
-------------------------- 2.500 euro


- aggiornamento del software dell'anagrafe comunale per il rilascio degli attestati e la consultaazione di tutti gli sportelli comunali: minimo tre giorni di lavoro?
-------------------------------- 1.500 euro
- formazione del personale degli uffuici comunali: minimo 3 giorni/uomo  
------------------------------ 1.500 euro
Totale costi fissi (minimo): 5.500 euro


La delibera prevede inoltre un'altra serie di costi, proporzionali però al numero di iscrizioni e di cancellazioni:

- art 5.2 a cura degli uffici del Comune verifica annuale della permanenza dei requisiti (coabitazione)
- art 5.4  in caso di cancellazione non congiunta, il comune invia una comunicazione all'altro componente


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