Posta certificata e verbali di accertamento infrazione

Egregio Ministro Cancellieri,
ho letto di un recente emendamento in base al quale la comunicazione tra pubblica amministrazione e cittadino avverrà, nel prossimo futuro, solo per via telematica. 


A questo proposito vorrei suggerire un ambito di applicazione che ritengo avrebbe un impatto diretto sui risparmi del singolo cittadino: 
nei casi in cui è previsto che un'infrazione al codice della strada possa essere verbalizzata in tempo differito (rilevazione elettronica della velocità o del divieto di transito), il verbale potrebbe essere spedito tramite posta certificata certificata.
Questa modalità potrebbe essere messa a disposizione dei cittadini  che si accreditassero tramite un'apposita procedura di presso la motorizzazione civile oppure semplicemente aprendo la casella di posta messa a disposizione dal governo, per la quale esiste già una procedura.

In questo modo ci sarebbe un doppio risparmio:
  • diminuirebbero le spese di spedizione del verbale, che attualmente ammontano a 14 euro e che spesso restano a carico del cittadino anche in caso di vittoria di un ricorso presso il giudice di pace;
  • diminuendo i tempi di spedizione, si potrebbe ridurre il fenomeno, molto pesante, delle multe seriali, ovvero quando un guidatore in buona fede non si accorge di commettere l'infrazione, ripetendola così decine di volte, fino al ricevimento del primo verbale, che normalmente avviene due mesi dopo la prima infrazione.

Se questa procedura fosse messa a disposizione, si potrebbe anche modificare il limite massimo di tempo per l'accertamento differito, che potrebbe essere portato a 30 gg  o forse anche meno.

Post popolari in questo blog

PEC.it Errore 5601 - Errore nell'invio della posta al server

Truffa Casa Vacanze su Subito.it

Configurare VOIP su rete Fastweb